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La Via Amerina e la Necropoli di Tre Ponti

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Realizzata nel 241 a.C. la Via Amerina era la principale via di comunicazione tra Roma e l'Umbria dove arrivava fino ad Amelia. Nel Medioevo assunse un ruolo strategico e di primo piano, soprattutto durante l'invasione longobarda. Ancora oggi il suo percorso è chiaramente leggibile in vari tratti del territorio di Nepi. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce in più punti il selciato integro della strada, in alcuni punti fiancheggiata da sepolture rupestri di varia tipologia.

L’antica via Amerina metteva in comunicazione Roma con l’Umbria, giungendo sino ad Ameria, odierna Amelia, città da cui prende il nome. Il percorso si staccava dall’antica via Cassia all’altezza della stazione di Vacanas, all’interno della valle del Baccano, e proseguiva attraversando Nepet (Nepi), Falerii NoviCastellum Amerinum sino ad arrivare a Ameria. La distanza totale da Roma ad Amelia era di 56 miglia, come ricorda Cicerone nella sua orazione “Pro Roscio Amerino”.

La realizzazione della strada è collocata a dopo il 241 a.C., anno durante il quale fu distrutta Falerii Veteres, il più importante centro dei Falisci, e fondata la città romana di Falerii Novi.

In età romana la via Amerina costituì la principale arteria per il traffico locale e svolse l‘importante funzione di collegamento fra la via Cassia e la via Flaminia. Un ruolo strategico di primo piano fu assunto, poi, dal suo tracciato in età alto medievale quando il territorio della Tuscia fu invaso dai Longobardi. Il controllo del suo percorso assicurò, infatti, il collegamento fra Roma e Ravenna.

Soppiantata dalla realizzazione della strada moderna collegante Nepi con Civita Castellana, alla fine del ‘700 (1787 – 1789), la via strada fu progressivamente cancellata o modificata nel suo tracciato a seguito delle importanti trasformazioni del paesaggio rurale operate nel corso degli ultimi due secoli.

Oggi il suo percorso è ancora chiaramente leggibile in vari tratti del territorio di Nepi. Al confine con i comuni di Castel Sant’Elia, Civita Castellana e Fabrica di Roma, in località “Tre Ponti”, il tracciato stradale si insinua in una lunga tagliata e, attraversando i dislivelli con l’ausilio di ponti in muratura, finisce per perdersi fra i campi coltivati prima di raggiungere le mura di Falerii Novi.

E’ questo uno dei suoi tratti più belli, caratterizzato da importanti evidenze archeologiche collocate all’interno di un ambiente incontaminato, l’ecosistema delle forre. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce in più punti il selciato integro della strada che è fiancheggiata da sepolture rupestri di varia tipologia (tombe ad arcosolio, tombe a camera, tombe a fossa, ecc.) databili per lo più fra il I secolo a.C. ed il II d.C.

Le più antiche e monumentali sono le tombe a portico, come quella detta “Tomba della Regina”, situate a poca distanza dall’area conosciuta come “Cavo degli Zucchi”. Si tratta di un tipo di sepoltura caratterizzato dalla presenza di un portico che precede la camera funeraria e che trova la sua origine nel mondo etrusco, come documentano gli esempi più significativi all’interno delle necropoli di San Giuliano e di Norchia.

Informazioni

Indirizzo
Località Tre Ponti
Biglietto
Gratuito