Il Forte dei Borgia
Il “Forte dei Borgia”, monumento principale di Nepi, legato all’importante famiglia catalana è, oggi, il risultato di sovrapposizioni che testimoniano la continuità storica della nostra meravigliosa cittadina.
Continua a leggereIl “Forte dei Borgia”, monumento principale di Nepi, legato all’importante famiglia catalana è, oggi, il risultato di sovrapposizioni che testimoniano la continuità storica della nostra meravigliosa cittadina.
Continua a leggereLe catacombe, aree funerarie cristiane si svilupparono a Roma dalla fine del II secolo d.C. e furono caratterizzate da ampie gallerie scavate nel sottosuolo. Quella presente a Nepi è tra le più straordinarie del Lazio.
Continua a leggereLa Chiesa di Santa Maria Assunta, denominata “Duomo”, si erge sull’area di un antico foro romano. E’ il risultato di una serie di rifacimenti. La cripta e l’altare maggiore con le sue decorazioni ne sono gli elementi di maggior pregio.
Continua a leggereIl Palazzo Comunale di Nepi, fu iniziato nel 1542 da Antonio da Sangallo il Giovane e terminato solamente nel 1744 da Michele Locatelli. L’edificio sorge sull’omonima piazza, principale punto nevralgico della città.
Continua a leggereLa Chiesa di San Tolomeo, anche conosciuta dai nepesini come Chiesa del Rosario o della Madonna della Vittoria, è affidata dal 1911 all’Ordine dei Servi di Maria e contiene le reliquie di San Tolomeo martire e della Beata Cecilia Eusepi.
Continua a leggereMonumento secolare, dichiarato di Interesse Nazionale, vanta il titolo di Rettorìa. Trae le sue origini in epoca molto tarda, con molta probabilità risale al secolo X. Si presenta ad un’unica ala e vanta al suo interno diversi affreschi.
Continua a leggereLa Chiesa di San Giovanni consacrata nel 1566 sorge a Nepi nel quartiere La Ripa ed è di proprietà della Venerabile Confraternita di San Giovanni Decollato. E’ costruita con un’unica aula con un presbiterio nel fondo rialzato da gradini.
Continua a leggereLa Chiesa di San Pietro ha origini nel XIII secolo e ha subito diversi rifacimenti. La nuova struttura figlia dei lavori diretti dal padre agostiniano Giuseppe Casella è stata terminata nel 1778.
Continua a leggereLa Chiesa di San Silvestro risalente al XV secolo e costruita per i monaci Benedettini Silvestrini è anche chiamata Chiesa del Carmine dai nepesini. E’ costituita da un’unica aula con sei cappelle laterali.
Continua a leggereOriginaria del X Secolo è costruita con una pianta a croce greca e nel XV Secolo fu affiancata da un ospedale affidato alla Confraternita della Disciplina.
Continua a leggereCostruita in onore di San Rocco, protettore degli appestati, a seguito di un’epidemia di peste che colpì Nepi nel 1467. E’ costituita da un’unica aula con una cappella laterale.
Continua a leggereDedicata ai Santi Vito e Modesto è uno degli edifici religiosi più antichi di Nepi. Contiene importanti affreschi che ne fanno risalire la costruzione al XII Secolo.
Continua a leggereLa Chiesa di Santa Maria delle Grazie sorge accanto alla Chiesa di San Biagio. Originaria del X Secolo fu edificata nei pressi di un monastero benedettino femminile.
Continua a leggereL’Acquedotto di Nepi è una delle architetture più particolari della Tuscia e del Lazio. Con la sua lunghezza di 285 metri, domina il panorama intorno alle grandi mura farnesiane del borgo.
Continua a leggereAnnessa al Monastero di San Bernardo ed originaria del XV Secolo ha ospitato prima la Confraternita della Madonna dell’Immagine e dal 1618 le monache cistercensi di clausura.
Continua a leggereNepi sorge su un’area di origine vulcanica ed è circondata da profondi burroni scoscesi definiti “forre” create da un processo geologico antichissimo. Molti sono i percorsi naturali di cui godere.
Continua a leggereRealizzata nel 241 a.C. la Via Amerina era la principale via di comunicazione tra Roma e l’Umbria dove arrivava fino ad Amelia. Nel Medioevo assunse un ruolo strategico e di primo piano, soprattutto durante l’invasione longobarda. Ancora oggi il suo percorso è chiaramente leggibile in vari tratti del territorio di Nepi. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce in più punti il selciato integro della strada, in alcuni punti fiancheggiata da sepolture rupestri di varia tipologia.
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